Singapore – guida di sopravvivenza

  1. Giorno 1
    1. Little India e Kampong Glam
    2. Gardens by the night
  2. Giorno 2
    1. Gardens By the Bay
    2. Chinatown
  3. Gardens By the Bay – info utili
  4. Cosa vedere
  5. Informazioni utili
  6. Curiosità e regole strane

Giorno 1

Alle 9:00 atterriamo a Singapore dopo un volo alienante di 11 ore: abbiamo dormito poco, guardato qualche film e mangiato male.

Per risparmiare tempo e non complicarci troppo la vita, decidiamo di prendere un Grab per raggiungere il nostro hotel. L’autista ci racconta di Singapore, della sua sicurezza, avanguardia e della gentilezza delle persone. Oltre a vari ristoranti in cui mangiare, ci consiglia solo una meta: Gardens by the Bay. Noi siamo impazienti, tappa in albergo e siamo pronti per partire!

Little India e Kampong Glam

A pochi passi dall’hotel, un singaporiano, notandoci incerti con la guida in mano, si avvicina con entusiasmo. Ci dà il benvenuto in città e ci consiglia di comprare una tipica bevanda a base di soia in un baretto lì vicino. A quanto pare è un must per le persone del posto. Noi ovviamente ne approfittiamo e assaggiamo quella che si rivela una specie di orzata rinfrescante!

Arriviamo al Tekka market, luogo che ci trasporta in un’altra dimensione, un mercato semi al chiuso in cui immergersi tra cibo e vestiti tipici indiani.

Ci perdiamo nel vivace quartiere di Little India tra vari templi induisti e buddhisti, fino ad arrivare inconsapevolmente al Sri Veeramakaliamman temple, giusto in tempo per assistere alla Puja, un cerimonia sacra induista. Il tempio è il caos: colmo di fedeli, suoni di trombe e tamburi, fiori ovunque e fumo di incensi. Nonostante la nostra presenza non sembri disturbare nessuno, non vogliamo invadere la forte spiritualità di questo posto e decidiamo di allontanarci silenziosamente.

A pochi passi ci imbattiamo in un tempio buddhista in cui l’atmosfera è opposta: qui regnano la calma e il silenzio. Ci muoviamo lentamente tra statuette e candele; niente trombe o tamburi, ma i fumi degli incensi ci accompagnano anche qui.

La custode ci avvicina, offrendoci alcuni bastoncini d’incenso da accendere. La ringraziamo e, scherzando, le diciamo che avremmo bisogno di un po’ di grazia divina perchè Elisa è super influenzata. Lei ci indica una statua dedicata alla divinità specifica a cui offrire i nostri omaggi per sperare in una pronta guarigione. Il giorno seguente, purtroppo, non siamo riusciti ad informarla che ha miracolosamente funzionato! Speriamo legga questo blog…

La fame inizia a farsi sentire e siamo curiosi di provare il nostro primo piatto singaporiano! Totalmente a caso scegliamo un ristorante popolato da gente del posto, buon segno! Il menù propone piatti tipici e noi cogliamo l’occasione per provare qualcosa di insolito: zampe di gallina bollite e speziate.

La nostra prossima tappa è la Sultan Mosque, nel quartiere di Kampong Glam, un intreccio di strade con edifici bassi e coloratissimi, murales, negozi, bar e ristoranti turchi. In lontananza svettano i grattaceli della Singapore moderna, mentre accanto a noi le cupole della moschea. Entriamo scalzi e facciamo qualche passo sui tappeti dell’area visitabile, infatti alcune aree sono riservate ai fedeli.

Dopo un rapido tour, torniamo in albergo per prepararci all’evento di questa sera: lo spettacolo di luci di Gardens by the Bay!

Gardens by the night

Il tempo passa più veloce del previsto e ad un tratto siamo in ritardo per lo spettacolo delle 19:45, ma non ci arrendiamo. Il nostro autista, che sembra conoscere molto bene la città, prende stradine nascoste e guida come un pazzo. E’ fatta, siamo arrivati in tempo alle famosissime installazioni a forma di albero, solo che queste hanno qualcosa di strano: sono più piccole.

Solo qualche secondo dopo le 19:45 realizziamo di essere finiti in una zona secondaria del parco, con degli alberi minori che non si illuminano. Per fortuna, sentiamo la musica in lontananza. Con una breve corsetta raggiungiamo il posto giusto e ci godiamo la Garden Rapshody da uno spot casualmente strategico.

Con noi abbiamo la nostra fidata Kodak analogica e ne approfittiamo per farci scattare una foto da una coppia di ragazzi nostri coetanei, di Manchester. Grazie al loro dito sull’obiettivo, conserveremo questo ricordo per sempre.

Per cena decidiamo di raggiungere un mercato vicino, il Lau Pa Sat. Inaspettatamente lungo il percorso troviamo una sagra che offre birra, bancarelle di cibo e vari gruppi musicali stonati, ma TANTO stonati. Possiamo rinunciare?

Fun fact: ci fermiamo in uno stand che fa ramen e la signora si stupisce nel vedere due occidentali usare le bacchette! Ci fa un video da custodire come prova.

Più tardi andiamo lungo la baia, scattiamo qualche foto ai palazzi illuminati e fingiamo ricchezza sorseggiando un cocktail sul tetto di un rooftop bar lì vicino.

Giorno 2

La mattina seguente, dal nostro albergo decidiamo di prendere la metro. Ovviamente veniamo fregati dal bigliettaio che ci rifila una tessera ricaricabile a pagamento non conveniente, quando noi avremmo voluto un biglietto singola tratta. Raggiungiamo la nostra destinazione, perdendoci tra i prati del Marina Bay e camminando sotto il sole cocente.

Gardens By the Bay

Siamo così sprovveduti che capitiamo nell’unico giorno in cui la Cloud Forest è in manutenzione. Fortunatamente, il nostro allenamento a saper cogliere la parte buona di ogni sfiga ci convince che questa potrebbe essere una scusa perfetta per tornare a Singapore tra qualche anno. (Probabilmente, conoscendoci, la troveremo di nuovo chiusa!)

Poco male, prendiamo comunque i biglietti per il Flower Dome, una serra enorme e luminosissima con un’infinità di ambienti e microclimi, ricreati per permettere a piante di ogni luogo di crescere. Il pezzo forte sono i Baobab: alberi dal tronco enorme che svettano sopra a migliaia di piante grasse. L’ambiente è veramente suggestivo, anche per chi non è appassionato di piante. Chiaramente, siamo in uno dei luoghi più visitati di tutta la città, quindi non è mai vuoto; noi ovviamente abbiamo incontrato un sacco di scolaresche urlanti. Tuttavia, la serra è veramente immensa, c’è spazio per tutti!

Abbiamo ritrovato la calma a pochi passi, sulla OCBC Skyway: una passeggiata sulle passerelle sospese dei Supertree Grove. Si sale e scende comodamente con un ascensore. La vista è spettacolare: da Gardens by the Bay al Marina Bay fino alle zone più lontane della città. Il percorso è breve, ma permette di ammirare Singapore da un’angolazione davvero unica: per noi è diesci!

Le attrazioni di Gardens By the Bay non finiscono qui! Raggiungiamo il Meadow, dove troviamo una statua enorme e super inquietante di un feto umano/neonato –cit.

Poi ci dirigiamo verso il Floral Fantasy, un’altra serra con vari fiori strani ed un percorso che si conclude in una piccola sala cinematografica dove viene proiettato un video 4D. Sicuramente non un must tra le attrazioni della città, ma, avendo mezz’ora di tempo, si è rivelata una valida alternativa.

Un’attrazione che non ci sentiamo di consigliare, però, è l’ArtScience Museum. L’unica esperienza vagamente divertente è la possibilità di vedere un proprio disegno riprodotto e animato in un maxi schermo, ma per il resto è tranquillamente balzabile.

Proseguiamo costeggiando la baia vicino al museo e scorgiamo il Merlion: un leone che sputa acqua, simbolo della città. A noi basta vederlo da lontano. Più tardi, compreremo una sua statuetta brutta per la nostra trash libreria.

Chinatown

Dalla baia riprendiamo la metro e ci dirigiamo a China Town, dobbiamo arrivare prima che il Buddha Tooth Relic Temple chiuda. Si narra che all’interno sia gelosamente custodito un dente di Buddha. E’ così gelosamente custodito che è dentro un altare e non si vede. In ogni caso, il tempio è molto bello, decorato con migliaia di statuette. Sul tetto c’è la ruota di preghiere più grande al mondo. La facciamo girare un bel po’ di volte per ricordare a Buddha che lui è il più figo!

Stanchi ed affamati, andiamo a mangiare al ristorante stellato più economico al mondo: il fast food Hawker Chan. Il piatto principale è composto da riso, pollo, una salsa e delle verdure saltate in padella e un uovo marrone. Effettivamente è buono, non più buono di altri piatti che abbiamo assaggiato in giro, ma almeno possiamo vantarci di essere stati in un ristorante stellato.

Domani saluteremo questa città, e promettiamo di tornare un giorno. Ci aspetta uno spostamento molto lungo e vogliamo essere riposati. Ceniamo da Genki Sushi, beviamo due birre e andiamo a letto.

Sveglia alle 3.30 del mattino, prossima meta: Sandakan, Borneo malese!

Gardens By the Bay – info utili

Una delle attrazioni più iconiche di Singapore, un magnifico giardino futuristico situato nel cuore della città. Inaugurato nel 2012, è una fusione tra natura e tecnologia.

È suddiviso in tre giardini principali: Bay South Garden, Bay East Garden e Bay Central Garden.

A differenza nostra, vi sconsigliamo di controllare sul sito i giorni di manutenzione delle attrazioni, altrimenti potrete rischiare di trovarle chiuse.

Supertree Grove: nella zona di Bay South Garden, questi enormi alberi artificiali sono rivestiti da piante e fiori che li trasformano in giardini verticali. La sera, gli alberi si illuminano e si può assistere a un magico spettacolo di luci a ritmo di musica, la Garden Rhapsody. Lo show viene ripetuto ogni sera alle 19.45 e alle 20.45. Il nostro sconsiglio: imperdibile!

Supertree Observatory: un osservatorio situato sul Supertree più alto. Il costo è di 14 S$, noi abbiamo deciso di non salire e “accontentarci” della vista dalla passeggiata sulla OCBC Skyway.

OCBC Skyway: un ponte sospeso che collega alcuni dei Supertree, offrendo una vista spettacolare su Singapore e sul parco stesso. Camminarci è un’esperienza unica, che consente di osservare da vicino la vegetazione delle Supertree e di godere del panorama. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarlo praticamente vuoto. Non consigliato a chi soffre di vertigini! Anche in questo caso, ticket da 14 S$.

Cloud Forest: un’enorme serra che riproduce un ambiente montano tropicale, con un’imponente cascata interna. E’ presente anche un sentiero panoramico che consente ai visitatori di esplorare la “nebbia” che avvolge la montagna artificiale.

Flower Dome: la serra a temperatura controllata più grande al mondo, ospita una immensa collezione di piante mediterranee, grasse e di fiori stagionali. Il costo del biglietto per visitare Cloud Forest e Flower Dome è di 59 S$.

Floral Fantasy: vicino alla stazione della metro di Bayfront, la serra offre una passeggiata tra creative composizioni floreali. Al suo interno è presente un vivarium popolato da piccole rane freccia dai colori sgargianti e una piccola sala cinematografica 4D! Ticket da 20 S$. Noi abbiamo preso un biglietto cumulativo con il Flower Dome, essendo chiusa la Cloud Forest, e abbiamo pagato circa 30 S$ per entrambe. Lo avessimo pagato da solo, probabilmente non lo rifaremmo. Se invece non vi interessa lesinare sui costi, è comunque un luogo piacevole e colorato.

In ogni caso, a costo zero, una passeggiata tra le stradine del parco permette di ammirare un paesaggio immersivo e lussureggiante, tra opere d’arte, alcune troppo avanguardistiche per delle semplici menti come le nostre. Lasciano comunque a bocca aperta.

Oltre a molte informazioni sulle piante, gli ecosistemi e il parco si possono trovare anche giochi interattivi per i più piccoli, tipo noi.

Ma vivere nel 3000 è veramente sostenibile?

Il complesso è stato progettato per essere energeticamente efficiente, ecco alcuni esempi:

  • le serre utilizzano energia prodotta da una caldaia a biomassa che brucia trucioli di legno derivati dai rifiuti orticoli raccolti nel parco.
  • i Supertrees includono celle fotovoltaiche che raccolgono l’energia solare per l’illuminazione e sistemi per la raccolta dell’acqua piovana utilizzata per l’irrigazione. Inoltre, fungono da condotti per l’ingresso e l’espulsione dell’aria, integrandosi nel sistema di raffreddamento delle serre.
  • il parco adotta un design studiato per catturare l’acqua piovana nei laghi, dove viene filtrata da piante acquatiche e successivamente utilizzata per l’irrigazione dei giardini.

In sintesi, Gardens by the Bay rappresenta un modello di spazio verde sostenibile nelle aree urbane, contribuendo alla conservazione dell’ambiente e offrendo al contempo un’attrazione educativa e ricreativa per residenti e visitatori.

Cosa vedere


Little India


Kampong Glam


Chinatown

  • Buddha Tooth Relic Temple: è un grande tempio buddhista che ospita una presunta reliquia del dente di Buddha. Composto da 4 piani, assicuratevi di esplorarli tutti! In cima c’è la ruota da preghiera più grande al mondo.
  • Hawker Chan: a.k.a. il ristorante stellato più economico al mondo! Ci sono vari ristoranti che fanno parte della catena, lo stellato è Liao Fan Hawker Chan in Chinatown a questo indirizzo.

Singapore Moderna

  • Marina Bay Sands: iconico complesso che include un hotel di lusso, un vasto centro commerciale, un casinò e una piscina a sfioro sul tetto con vista panoramica. Noi non siamo saliti, ma c’è anche un rooftop bar.
  • Rooftop bar: noi abbiamo optato per il LANTERN BAR. L’entrata è gratis, i drink costosetti, ma in linea con i prezzi della città. C’è una bella vista sulla baia e sul Marina Bay che svetta giusto li di fronte). Nella stessa zona ci sono altre alternative come: il VUE bar ed il LeVeL33
  • Lau Pa Sat: storico mercato noto per la sua architettura. Offre un’ampia varietà di piatti tipici locali e internazionali.
  • Singapore Flyer: una delle ruote panoramiche più grandi del mondo. 30 minuti al costo di 40 S$. Dato il prezzo, noi abbiamo preferito evitare e goderci il panorama da altri punti. Qui il link al sito ufficiale per comprare i biglietti e risparmiare qualcosina.
  • ArtScience Museum: l’edificio ha una forma distintiva che ricorda un fiore di loto, simbolo di armonia tra arte e scienza. Noi non abbiamo trovato installazioni interessanti e 30 S$ a testa sono troppi! Lo sconsiglio è di controllare le installazioni di volta in volta.
  • Il Merlion, l’emblema di Singapore. Una fusione tra un leone e una sirena che spruzza acqua dalla bocca. Rappresenta la combinazione fra tradizione e modernità.

Si trova a questo indirizzo.

Noi ci siamo accontentati di vederlo dalla sponda opposta, vicino all’Art Science Museum.

Sicuramente la lontananza non permette di apprezzarlo in pieno!

Informazioni utili


Cambio denaro: in aeroporto potrete trovare vari uffici, ovviamente controllate in cambio migliore. In ogni caso pagare con la carta sarà facilissimo. La moneta è il dollaro Singaporiano.

SIM e rete dati: sempre in aeroporto, a pochi passo dal ritiro bagagli. Noi abbiamo preso una sim valida anche per la Malesia. Abbiamo speso di più rispetto ad altri paesi asiatici (quasi 35 euro). In ogni caso i wifi pubblici sono abbastanza diffusi.

Spostamenti: abbiamo usato Grab ed i mezzi pubblici. In totale abbiamo speso circa 60 euro per i trasporti, compreso il Grab dall’aeroporto alla zona di Bugis (15.50 euro)

Curiosità e regole strane


  • Divieto di chewing gum: al fine di mantenere le strade pulite è illegale vendere, importare o masticare gomme da masticare.
  • Divieto di fumare: fumare è vietato in tutti i luoghi pubblici, come gettare la cenere per terra. Lungo le strade vedrete delle piccole aree con i cestini dove invece è consentito.
  • Divieto di mangiare nei mezzi pubblici, nelle stazioni ferroviarie o metropolitane.
  • Pedoni veloci: gli abitanti di Singapore sono noti per camminare più velocemente della media globale.
  • Durian sui mezzi pubblici: è vietato consumare il durian, un frutto tropicale dall’odore nauseabondo sui mezzi pubblici. Anche molti alberghi vietano l’introduzione del frutto nelle camere. L’esperienza di mangiare un pezzo di durian è comunque da provare!
  • Divieto di importare e vendere sostanze stupefacenti: il traffico di droga è punito con la pena di morte.
  • Divieto di accattonaggio: nessun venditore insisterà per farvi entrare nel suo negozio o ristorante, qui è ritenuto un disturbo e viene sanzionato con multe salatissime!

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