Bangkok – guida di sopravvivenza

  1. Giorno 1 – Arrivo a Bangkok
  2. Giorno 2 – City Centre
  3. Il Ritorno
    1. Chinatown
  4. Cosa vedere
    1. Tappe giorno 1
    2. Tappe giorno 2
    3. Cosa fare la sera
    4. Chinatown
  5. Informazioni utili

Giorno 1 – Arrivo a Bangkok

Atterriamo all’aeroporto Suvarnabhumi alle 10:30 circa del mattino, dopo 15 ore di viaggio poco confortevoli.

Prima di partire ci siamo fatti una promessa: non farci fregare. In Vietnam non conoscevamo ancora le regole del sistema di inganni per turisti, ma questa volta sarà diverso.

Infatti, a pochi passi dall’hotel veniamo ingannati da un tuk-tuker che ci offre un tuk-tour a 50 Baht, un prezzo davvero stracciato.

Ma come funziona il Lucky Buddha Scam ?

Sostanzialmente i tuk-tuker si avvicinano e con fare amichevole e chiedono informazioni riguardo ai tuoi programmi. Una volta conosciuti i tuoi luoghi di interesse, si inventano che musei, templi ecc sono chiusi PROPRIO DURANTE QUEL GIORNO, per qualche strana ragione.

A quel punto, ti offrono un giro in tuk-tuk per visitare altri posti, con qualche tappa intermedia in negozi e attività degli amici del tuk-tuker. Il nostro giro ha previsto una tappa al Lucky Buddha Temple, da cui prende il nome.

In questo caso abbiamo, per certi versi, aggirato la truffa: avremmo voluto raggiungere la meta finale in ogni caso e un trasporto “semplice” ci sarebbe costato molto di più. Chiaramente abbiamo allungato le tempistiche, ma non ce ne siamo pentiti.

Ma ecco i punti salienti del nostro scam-tour:

  • Prima tappa: Lucky Buddha Temple, un luogo che nemmeno avevamo notato sulle mappe. Il custode ci spiega che, per ottenere fortuna, bisogna compiere due giri intorno al tempio. Ovviamente eseguiamo. Qui incontriamo un signore che è venuto da Phuket per pregare al tempio: a quanto pare, è usanza recarsi qui per sperare in un buon futuro prima degli eventi importanti. Non sappiamo se questo incontro facesse parte dello scam.
  • Seconda tappa: un negozio di vestiti su misura, che ci riporta subito alla mente il Vietnam, dove ci siamo fatti fregare la prima volta. Tempo di permanenza in negozio: 15 secondi.
  • Terza tappa: un tourist info point, ovvero un’agenzia pronta a organizzare gite, transfer e qualsiasi altra attività per i giorni successivi. Skippiamo velocemente le offerte e continuiamo il tuk-tour.
  • Quarta tappa: Wat Intharawihan, un tempio con un Buddha alto 32 metri, il Luang Pho To. Per non farci mancare, niente siamo saliti scalzi su una ripida scalinata. Ne è valsa la pena? direi di no.

Infine, raggiungiamo la quinta tappa, il Floating Market di Taling Chan, accessibile in long tail boat. (N.B.: non si tratta del floating market “ufficiale” che trovate nelle guide, quello dista circa 2h da Bangkok). Il prezzo per il boat – tour sul fiume Chao Phraya è, ovviamente, molto più alto di quanto avessimo immaginato. Iniziamo una trattativa serrata e, alla fine, ci arrendiamo: 2h di tour per 1700 baht (circa 50 euro). Abbiamo comunque quasi dimezzato il prezzo di partenza. Il nostro sconsiglio: trattare SEMPRE!

Fortunatamente, il boat tour si rivela più bello del previsto, il nostro capitano ha uno stile incredibile! Durante la navigazione abbiamo visto Bangkok dal suo cuore: il fiume Chao Praya, che taglia la città in due e si snoda, curva dopo curva, in un labirinto di palafitte, fino ad condurci sotto l’iconica statua del Big Buddha dorato, il Wat Paknam Phasi Charoen.

Piccola nota negativa e disclaimer per chi soffre la barca: durante il percorso si incontrano delle chiuse che regolano il traffico sul fiume, come veri e propri semafori. I tempi di attesa, che possono essere anche abbastanza lunghi, costringono a restare fermi sulla piccola imbarcazione, dondolando lentamente e inesorabilmente. Niente di insopportabile, ma è bene saperlo!

Al tramonto arriviamo al Wat Arun, forse l’attrazione principale di tutta Bangkok, e veniamo immediatamente circondati da persone di tutte le età intente a scattare dei veri e propri servizi fotografici in abiti tradizionali. Con il calare del sole, il tempio si illumina, creando un’atmosfera davvero suggestiva.

All’improvviso siamo in ritardo per attraversare il fiume. Immersi nella folla, troviamo il molo, ma non riusciamo a capire se ci siano ancora barche disponibili per la brevissima tratta. Dopo un po’ di attesa, finalmente riusciamo a salire sul traghetto.

Sulla sponda opposta, i barcaioli ci consegnano dei sacchetti di plastica. Ci guardiamo, non capiamo, poi capiamo: dobbiamo attraversare il molo completamente allagato, i sacchetti sono per i piedi! Una traversata in pieno stile GreveTravel. Proseguiamo camminando su delle precarie assi di legno e ovviamente i sacchetti si rivelano inutili.

Prendiamo un tuk tuk e voliamo in hotel, sogniamo di farci un bagno in piscina da quando siamo arrivati. Mentre ci infiliamo il costume, sentiamo il tuono più forte di sempre. PERFETTO !

In infradito sotto la pioggia raggiungiamo un vicino ristorante di ramen e, dopo un giro veloce a Khaosan Road, una delle vie più turistiche, piena di bancarelle, bar e negozi di tatuaggi ogni tre metri, andiamo a letto.

Non male come primo giorno.

Giorno 2 – City Centre

Dopo colazione raggiungiamo il Tempio della Montagna dorata (Wat Saket), ovvero una mezza trashata in pieno stile thailandese. Questo sorge su una collina artificiale, raggiungibile attraverso una scalinata di piccoli gradini. Durante la salita, si incontrano icone religiose, gong giganti e file di campane da suonare per buon auspicio. Il tempio è piccolo e decisamente pacchiano.

La tappa successiva è il Royal Palace, situato nel cuore del centro città. Il complesso è composto da una serie di edifici in cui, fino ai primi del 900, abitava la famiglia reale. All’interno del complesso c’è anche uno dei templi più sacri della Thailandia: il tempio del Buddha Smeraldo. L’entrata costa 1000 fottuti baht.

La visita al Royal Palace e agli edifici circostanti ci occupa gran parte della mattinata. Poco distante c’è un altro tempio da non perdere: il Wat Pho, noto come il tempio del Buddha sdraiato. Come suggerisce il nome, al suo interno è presente una gigantesca statua dorata raffigurante un Buddha magro e sdraiato su un fianco. La statua è lunga circa 40 metri ed è un simbolo di grande devozione. Anche qui non mancano campane e incensi.

Ci troviamo poco lontani dal Wat Arun e, siccome si è fatta una certa ora, decidiamo di mangiare in un ristorantino con terrazza per ammirarlo.

NB: i ristoranti “con vista” sono più costosi della media, inoltre, se volete assicurarvi un posto, prenotate in anticipo!

Rifocillati, ci dedichiamo ad una delle nostre attività preferite in viaggio: la caccia agli Space Invaders (vuoi sapere di cosa si tratta? Seguici, parleremo anche di questo!).

Giusto il tempo per un bagno in piscina ed inizia a piovere a dirotto. Decidiamo quindi di prepararci e andare a cenare al famoso centro commerciale Asiatique The Riverfront. Per noi è stata una valida alternativa, visto il meteo, tuttavia non è una tappa imperdibile.

Per renderci conto di quale sia l’impatto del mercato del sesso a Bangkok, dopo cena ci rechiamo nella zona di Pat Pong. Qui, oltre ai locali notturni, c’è un mercato famoso per la merce contraffatta, da borse e scarpe, a elettronica.

Mentre passeggiamo tra i banchetti, veniamo più volte fermati dai PR dei locali a luci rosse che, armati di listino prezzi, cercano di convincerci ad assistere alle performance delle sex workers, ovvero i famosi ping- pong show. Dietro questo nome apparentemente innocuo, si celano vari spettacoli che si spingono ben oltre i limiti del buon gusto e del rispetto per le donne coinvolte.

Un messaggio importante: non siamo entrati in nessuno di questi locali e vi invitiamo a non farlo. Per quanto possa sembrare “un’esperienza caratteristica”, questi spettacoli nascondono un sistema di sfruttamento inaccettabile. Ogni locale compete per offrire show sempre più estremi, sacrificando la dignità delle ragazze coinvolte. Assistere a queste esibizioni significa alimentare un sistema degradante. Riflettete se sia veramente indispensabile vedere una donna che espelle oggetti, o peggio animali, dalla vagina, per il vostro mero divertimento.

Insomma, abbiamo incluso questa tappa per renderci conto dei contesti di cui si sente spesso parlare, in generale l’atmosfera era triste e desolante. In città ci sono altre zone con locali e “servizi” del genere che non abbiamo esplorato.

Disgustati ma più consapevoli, tornamo in hotel. La mattina seguente ci aspetta un’esperienza completamente diversa: prenderemo il treno per Ayutthaya, l’antica capitale della Thailandia, dove trascorreremo due notti prima di tornare a Bangkok.

Il Ritorno

Affrontiamo un viaggio di circa due ore in treno, terza classe, ultima carrozza, più confortevole di quanto sembri. Alle 14:30 circa arriviamo in central station a Bangkok. Il nostro hotel è in zona Chinatown e dista a pochi minuti a piedi. Decidiamo di farci il bagno in piscina e di gustarci la nostra italian soda di benvenuto (non abbiamo capito cosa ci fosse di italian in quella soda).

Chinatown

Dopo una doccia, usciamo in direzione Chinatown con l’intenzione di visitare il Wat Trai Mit che però troviamo chiuso. Ne approfittiamo per iniziare il tour del quartiere cinese.

Un tuk-tuker prova a rifilarci lo stesso scam del primo giorno, ma questa volta, armati di esperienza, decliniamo l’offerta. Passiamo dal Chinatown Gate e ci imbattiamo in un tempio dedicato alla dea buddhista della misericordia.

Entriamo poi nel vero e proprio Night Market pieno di insegne luminose, braci ardenti che non facevano altro che aumentare il caldo e molti turisti. Questo quartiere, con la sua atmosfera frenetica, si rivela il nostro preferito nonostante la folla.

Lo street food di questo mercato è tra i migliori che abbiamo trovato, anche sotto il punto di vista igienico: persino i pescivendoli espongono il pesce su banchi di ghiaccio, cosa non comune.

Passiamo la serata girovagando per il quartiere, assaggiando cibi a caso, e concludiamo con un tocco di riccanza: ci facciamo portare al rooftop bar dell’Amara Hotel per berci un drink con vista skyline.

N.B.: tutti rooftop bar costano tantissimo, ma questa opzione è economica e non richiede prenotazioni. Sul tetto c’è anche una piscina a sfioro per foto potenzialmente super instagrammabili. Foto che a noi non sono venute, per cui ve le risparmiamo.

Terminiamo la serata in albergo chiudendo le valigie, pensando alle spiaggie che ci aspettano. Domani si vola a Krabi!

Cosa vedere


Tappe giorno 1

  • Lucky Buddha Temple: noto anche come Wat Sunthon Thammathan, è un piccolo tempio poco conosciuto. Al centro si trova una statua dorata del Buddha, considerata portatrice di fortuna e prosperità. È spesso frequentato da locali che pregano per buona sorte e successo. Una sosta ideale per chi cerca un’esperienza spirituale autentica e lontana dalle attrazioni più turistiche.
  • Wat Intharawihan: è un tempio famoso per la sua imponente (per noi un po’ brutta) statua del Buddha in piedi alta 32 metri. C’è un’atmosfera tranquilla e lontano dalla folla. Costo: 80 THB

Un tour a bordo delle tipiche long tail boat di circa due ore. Noi siamo partiti dal molo di Phra Arthit, ma ci sono varie fermate lungo il fiume. noi abbiamo pagato 1700 baht (circa 50 euro), siamo riusciti a dimezzare il prezzo con una trattativa serrata!

Di seguito le nostre tappe:

Floating Market di Taling Chan: un mercato galleggiante autentico e meno turistico, perfetto per chi cerca un’esperienza locale. Qui si possono gustare piatti tradizionali cucinati direttamente sulle barche, acquistare frutta fresca e artigianato locale. Noi siamo partiti dal molo di Phra Arthit e il giro è terminato al Wat Arun. N.B. Il floating market più rinomato è quello di Damnoen Saduak.

Wat Paknam Phasi Charoen: il suo Buddha esterno è una delle statue più imponenti di Bangkok. Alta circa 69 metri e larga 40 metri, questa statua dorata raffigura il Buddha seduto in posizione di meditazione.

Wat Arun: il Tempio dell’Alba, situato sulle rive del fiume Chao Phraya, decorato con mosaici in porcellana che scintillano al sole. È particolarmente suggestivo al tramonto, quando la luce dorata lo rende magico. Costo: 200 THB

Extra:

Damnoen Saduak Floating Market: è il mercato galleggiante più famoso della Thailandia, situato a circa 100 km da Bangkok. Qui le barche tradizionali vendono frutta tropicale, souvenir e piatti tipici come il pad thai e i mango sticky rice. Si trova vicino al Mae Klong Railway Market, famoso per i binari ferroviari che lo attraversano, e si, il treno passa.


Tappe giorno 2

  • Tempio della Montagna dorata (Wat Saket): è un luogo sacro e panoramico. Situato su una collina artificiale, offre una vista dall’alto sulla città dopo una breve salita di 300 gradini. Costo: 50 THB
  • Wat Pho, noto come The Reclining Buddha: è uno dei templi più famosi di Bangkok. Ospita una statua dorata del Buddha lunga 46 metri, simbolo di pace e illuminazione. Una tappa imperdibile! Costo: 400 THB = 11,50 euro)
  • Royal Palace: il Grand Palace di Bangkok, situato nella zona di Rattanakosin, è l’ex residenza reale e simbolo della monarchia thailandese. Costruito nel 1782, ospita il sacro Wat Phra Kaew con il Buddha di Smeraldo. Costo: 500 THB.

Cosa fare la sera

  • Khaosan Road: una strada iconica famosa per i mercati notturni, lo street food e la night life.
  • Asiatique The Riverfront: una via di mezzo tra un mercato notturno e un centro commerciale lungo il fiume Chao Phraya. Si trovano negozi, ristoranti e intrattenimento, con oltre 1.500 bancarelle e una grande ruota panoramica. Ideale per passare una serata al chiuso in caso di pioggia.
  • Amara Hotel: rooftop bar economico, non richiede nè prenotazioni nè il pagamento per l’ingresso.

Chinatown

  • Wat Trai Mit: ospita il Buddha d’Oro, la statua d’oro massiccio più grande al mondo. Il tempio chiude alle 17:00.
  • Chinatown Night Market: situato su Yaowarat Road, è il centro della vita notturna di Chinatown. Famoso per il cibo di strada e la cultura cinese.
  • Chinatown Gate: si trova a Odeon Circle nella zona di Chinatown (Yaowarat), celebra il Re Rama IX e l’eredità cinese. E’ un simbolo di prosperità e punto d’accesso al vivace quartiere storico.

Informazioni utili


SIM: abbiamo preso una SIM per 15 giorni a a 699 THB circa (20 euro).

Spostamenti: generalmente ci siamo spostati con Grab ed i mezzi pubblici. Il taxi dall’aeroporto al nostro hotel che si trovava vicino a Bangla Road, trattando il prezzo per 550 THB. Attenzione che spesso a Bangkok i tuk tuk risultano più costosi di Grab e taxi ufficiali. Un’alternativa per spostarsi sono i ferry sul Chao Praya o la Metropolitana.

Stazioni dei treni: ci sono due stazioni principali, quella di Bang Sue e la Bangkok Train Station. Le due stazioni non sono vicine tra di loro e spesso le indicazioni sulle partenze dei treni non sono molto chiare. Controllate bene prima di partire, o vi ritroverete a correre come noi sperando di non perdere il treno.


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